Spionaggio aziendale e responsabilità

Cresce il numero degli atti illeciti commessi dai dipendenti ai danni dell'impresa. Si tratta di cifre importanti eppure sono poche le aziende, soprattutto tra le PMI, che valutano il rischio connesso alla sottrazione di dati segreti da parte dei propri dipendenti.

Il decreto legislativo 63/2018, che ha introdotto rilevanti novità in materia di protezione dei segreti aziendali sotto i profili civilistico e penalistico, è invece a favore dell'azienda o dell'imprenditore che ha colto l'importanza di tutelare i propri dati.

Ma quali sono le novità apportate e cosa stabilisce la Legge? In primis il decreto ha modificato l'articolo 99 del codice della proprietà industriale, qualificando espressamente come illecita non solo la condotta del soggetto che illegittimamente sottragga segreti commerciali, ma anche quella del terzo che utilizza tali informazioni, nel caso in cui quest'ultimo sappia della provenienza illecita delle stesse.

Un esempio: un lavoratore comincia una nuova collaborazione e diffonde e utilizza delle informazioni riservate apprese nel corso della precedente esperienza. A questo punto la responsabilità è, ovviamente, del lavoratore, ma ricade anche sul nuovo datore che utilizza tali nozioni e dati riservati. Sarà inoltre sanzionato, secondo le modifiche apportate all' articolo 623 del codice penale , anche chiunque scelga di impiegare tali informazioni per il proprio o altrui profitto. Le modifiche alla legge rappresentano, quindi, una nuova forma di tutela per le imprese alle quali spetta comunque operare in maniera tale da proteggere i dati sensibili dei clienti insieme ai propri segreti commerciali. Basti pensare che; in caso di provvedimenti procedimenti giudiziali relativi all'acquisizione, utilizzazione o rivelazione illecita dei segreti commerciali; il giudice considera, tra le altre cose, le misure adottate dal legittimo detentore per proteggere i segreti commerciali.

Cosa deve fare, quindi, l'azienda per tutelarsi? Bisogna intervenire sui meccanismi di classificazione del livello di segretezza dei documenti, aggiornando i processi interni e disciplinando l'utilizzo degli strumenti informatici da parte dei collaboratori. In materia di gestione dei dati sensibili dei propri clienti, inoltre, è sempre più importante intervenire sui propri software aziendali per renderli pienamente compatibili con la nuova normativa GDPR.

L'azienda, quando è necessario gestire informazioni particolarmente sensibili, può infine adottare specifiche policy interne secondo quanto previsto dall'dall'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori. Al datore di lavoro è concesso, nei termini stabiliti dalla legge, di controllare l'utilizzo di computer, posta elettronica e cellulari aziendali utilizzati dai dipendenti, in quanto strumenti dove transitano i dati sensibili. Può, inoltre, stipulare accordi di riservatezza con apposite clausole penali con i propri collaboratori o dipendenti al fine di tutelare maggiormente le informazioni riservate.

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